"La salvezza è a soli 225 milioni di chilometri di distanza" - Mark Watney, The Martian.
Immaginate di essere soli, sperduti sul pianeta Marte in seguito ad una missione spaziale finita male e di apprendere che il governo ha appena diramato la notizia della vostra morte all'intera comunità mondiale... come vi sentireste?
Mark Watney, il protagonista di The Martian, ultimo film diretto da Ridley Scott, scritto da Drew Goddard e basato sulle vicende raccontate nel romanzo L'uomo di Marte di Andy Weir, riesce, per sua fortuna, a controllare un plausibile stato di panico. Partiamo subito dalla trama:
Allo scatenarsi di una violenta tempesta di sabbia su Marte, nella zona di Acidalia Planitia, l'equipaggio dell'Ares 3 è costretto ad abbandonare la base e ripartire per tornare sulla Terra, ma l'astronauta Mark Watney rimane separato dalla squadra e viene dato per morto. Rimasto solo, con poche risorse e senza avere modo di contattare la NASA per comunicare che è sopravvissuto, Watney dovrà ricorrere al proprio ingegno, spirito e volontà per sopravvivere, pur sapendo che non vi è alcuna prospettiva realistica per una missione di salvataggio nel breve periodo.
Un Robinson Crusoe in navicella! Come si evince dalla trama, The Martian non è un film sugli alieni! Per molti aspetti non può neanche essere considerato un film di fantascienza. Forse la definizione più appropriata sarebbe quella di “scienza plausibile”, in quanto di FANTA-scienza vi è ben poco.
La missione spaziale stessa, come anche l’affresco di una società finalmente abbastanza tecnologica da inviare l'uomo su Marte, fanno solo da sfondo al racconto principale, che vede il bravissimo Matt Damon nei panni Mark Watney, esperto di botanica alle prese con la più grande sfida della sua vita: trovare il modo di sopravvivere in condizioni assolutamente proibitive e al limite delle possibilità umane. The Martian racconta la paura e allo stesso tempo la tenacia e la voglia di vivere di un singolo individuo.
Nell’osservare Watney tirar fuori soluzioni geniali a problemi sempre più difficili da risolvere, molti avranno supposto una duplice reincarnazione di Albert Einstein e Mac Gyver nel corpo di Matt Damon… Considerate le capacità non certo comuni di adattamento all’ambiente del suo personaggio, la supposizione è lecita.
Va ricordato che The Martian, oltre a presentare una trama avvincente ed affascinante (almeno per gli amanti del genere), è anche un film tecnicamente molto interessante; la realizzazione dei visual-fx, demandata in larga parte agli studi di produzione Framestore e MPC, è stata notevole sia in termini di quantità, sia in termini di difficoltà tecnica.